Tekken6 anteprima

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  1. DragonJ
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    Tekken 6
    Il picchiaduro in 3 dimensioni è riuscito a mantenere un’elevata qualità nel passaggio dai 32 ai 128 bit. Sicuramente vi sono stati molti passi avanti rispetto ai colleghi in 2 dimensioni che, purtroppo, arrancano dai tempi del Dreamcast. E’ tuttavia innegabile che questa tipologia di videogiochi si sia sempre più ghettizzata rivolgendosi ad una fascia di giocatori esperti, proponendo a prima vista un gameplay povero di cambiamenti radicali ma, altresì, moltissime innovazioni per i veterani.
    Dopo un’intera generazione dove la scelta di Namco, Sega e Tecmo è stata quella di privilegiare una giocabilità collaudata e solida senza troppi stravolgimenti, che potesse portare al perfezionamento di ogni meccanica già vista, l’unico tentativo di creazione di un picchiaduro che facesse percepire un cambiamento radicale anche ai novizi, è arrivato con il controverso Tekken 4. Il quarto capitolo del pugno di ferro portava con sé un gran numero di cambiamenti, a cominciare da un nuovo sistema di movimento laterale ai piani di gioco rialzati, dalle tech roll a muro ai piani interattivi. Sfortunatamente questa grande mole di innovazioni non fu accompagnata da una elevata qualità nella realizzazione della struttura del gioco, poiché vi erano vari difetti nel battle system (ogni giocatore esperto di Tekken non potrà che ricordarsi del Majinken di Jin Kazama), un numero di personaggi non elevatissimo, una penuria di extra per arrivare infine ad una lentezza generale dell’azione di gioco che allontanò anche quelle nuove leve che avrebbero dovuto avvicinarsi alla saga.
    Il capitolo che approderà su Playstation 3, il sesto per la precisione, sembra voler ritrovare lo spirito del quarto episodio per quanto riguarda il proposito di introdurre nuovi elementi che possano compiacere sia i più grandi fan della serie sia attrarre un gran numero di nuovi appassionati.
    Riuscirà Tekken 6 nell’ardua impresa di rivoluzionare non solo la saga del pugno di ferro ma anche il mondo dei beat’em up?

    Tante novità e tante incognite
    Considerato che il titolo Namco sia appena alla metà dello sviluppo nella sua versione arcade, è difficile prevedere quali modalità saranno presenti nella versione casalinga prevista, al momento, solamente sulla nuova ammiraglia di casa Sony.
    Dai brevi video e dalle dichiarazioni di Katsuhiro Harada, produttore del quinto e del sesto capitolo, è lampante che vi saranno parecchi nuovi elementi da studiare, a cominciare dal sistema di combattimento. Sembra che i controlli non siano poi diversi da quelli di Tekken Dark Resurrection sebbene l’azione sembra essere decisamente più frenetica, ma è evidente che per via dell’introduzione di arene interattivi e multi livello l’azione di gioco verrà notevolmente diversificata. Bisognerà studiare nuove juggles o trap in relazione all’ambiente in cui si combatte. E’ stata annunciata anche la possibilità di personalizzare il proprio combattente con armi ed oggetti che potranno esser utilizzate al posto dei colpi normali, modificando in molti casi, combo e strategie d’azione, personalizzando ulteriormente il proprio stile ma che potrebbero esser fonte di lacune per il bilanciamento.
    Altra novità non ben approfondita, ma di sicuro arrivo, sarà lo status Rage che, subita una certa quantità di danni, renderà le nostre tecniche più potenti e i nostri colpi più dannosi; non è chiaro tuttavia se sarà possibile posizionare lo status rage in un punto esatto della barra, come accade in Garou: the mark of the wolves, o se venga attivato solamente nelle ultime fasi del combattimento, non ci resta che attendere maggiori informazioni.

    Dall’arcade alla console
    Nonostante non si sappia ancora molto delle modalità che saranno presenti all’interno dell’edizione per il nuovo monolite, è possibile ritrovare nella versione destinata alle sale giochi alcune caratteristiche che, in buona sicurezza, verranno riproposte sulla console. Saranno presenti 40 personaggi di cui 3 sono inediti: una sciamana che risponde al nome di Zarina con alcune somiglianze nello stile di combattimento a Voldo di Soul Calibur, Leo: una detective improvvisata che ricorda in parte Rock Howard di “Garou: the mark of wolves” e in parte King di Art of fighting e King of fighters, con uno stile da combattimento abbastanza singolare che non siamo ancora stati in grado di focalizzare completamente ed infine Miguel, un torero piuttosto violento e anche abbastanza stereotipato ma che aggiunge colore al lotto di guerrieri già presenti.
    Vi sono ancora 2 combattenti da svelare fra cui il boss finale che, da un video in CG, sembra essere un vero e proprio demonio, senza aver nulla a che vedere nella forma fisica con gli esseri umani, al contrario dei demoni Mishima.
    Sono stati annunciati anche ben 12 arene multi livello di cui ne sono state rivelate solo 6 ed ad uno stadio incompleto (una palude, una rovina, un vicolo, un tempio, una strada bloccata ed una distesa innevata) poiché, con l’eccezione della rovina, abbiamo potuto osservare un solo livello delle arene senza poterle, peraltro, studiare attentamente.
    Le personalizzazioni sembrano aver raggiunto livelli eccezionali: sarà possibile costruire veri e propri costumi alternativi per i personaggi, aumentando di molto la già grande varietà di vestiario presente in Tekken dark resurrection, permettendoci di diversificare i nostri guerrieri ben oltre il colore dei vestiti o da un paio di oggetti predefiniti o almeno, così hanno affermato gli sviluppatori.
    Considerato inoltre che Tekken dark resurrection a breve entrerà online, è praticamente certo che anche Tekken 6 godrà della possibilità di affrontare avversari da tutto il mondo grazie alla rete.

    Tecnicamente parlando
    Gli sviluppatori asseriscono che il lavoro sia ben lontano dal completamento ed effettivamente si nota a prima vista. Gli ambienti sono chiaramente da ritoccare per quanto riguarda gli effetti e le textures che non sembrano assolutamente adeguati ad un gioco pensato su Playstation 3.
    Per i personaggi il discorso è ben diverso, alcuni di essi sono incredibili, Kazuya Mishima ad esempio assomiglia notevolmente alla controparte CG del quinto capitolo mentre altri, come Asuka Kazama, si distaccano ben poco da una Playstation 2 potenziata, sfigurando nettamente innanzi al bellissimo modello poligonale del demonio mishima o del figlio.
    Una parola da spendere in elogio va agli effetti di luce dinamica e al self shadowing, a dir poco realistici, che aumentano di gran lunga la bontà grafica del titolo in questione.
    Questi elementi, fortunatamente, allo stadio attuale mostrano solo che il titolo è ben lontano dall’uscita e, difatti, ci troviamo al 50% dello sviluppo. Non dimentichiamoci inoltre che Namco riserva alla sezione grafica sempre le ultime fasi di lavoro e potrebbe accadere che come per quanto riguardò Tekken 4 o 5, ci sarà una abissale differenza fra i primi e gli ultimi video.
    Privandoci di ogni considerazione esterna, Tekken 6 al momento è tecnicamente molto deludente, graficamente non si stacca eccessivamente da VF5 che fu sviluppato su scheda ben meno potente ed anzi, in alcuni tratti appare inferiore e ciò risulterebbe, nel caso si trattasse di un lavoro completo, del tutto inaccettabile. Confidiamo che Namco riservi una gran cura nelle ultime fasi dello sviluppo all’impianto estetico.

    L’hype e le promesse intorno a questo episodio di Tekken si sprecano, le novità non mancano ma è evidente che vi siano ancora tanti elementi da scoprire e da limare, del resto mancano parecchi mesi al lancio nelle sale giochi, e forse addirittura un anno per la versione casalinga, è chiaro tuttavia che questa sesta edizione del pugno di ferro abbia molteplici promesse da mantenere, sarà il tempo a dirci se verranno mantenute o meno.

    Upgrade
    Quando fu mostrato in un location test mesi fa, Tekken 6 non appariva in gran forma sotto il punto di vista tecnico. La bassa qualità delle textures e la sobrietà eccessiva degli ambienti, unite ad una forte presenza di aliasing, non si sposavano assolutamente con le aspettative del grande pubblico riguardo ad una serie che da sempre ha significato il top tecnologico all’interno del genere, a braccetto con il compagno d’armi Soul Calibur della stessa casa madre.
    Sembra quasi impossibile che in soli 3 mesi si siano fatti tanti progressi dal punto di vista tecnologico, come se ogni cosa mostrata fino ad ora fosse frutto di uno scherzo di pessimo gusto del team di sviluppo; se in precedenza Tekken 6 fu debole sotto un profilo meramente visivo, ora si mostra abbastanza possente da posizionarsi come riferimento grafico all’interno del genere.
    I personaggi sono realizzati divinamente grazie ad una sapiente modellazione poligonale accurata in ogni muscolo e dettaglio. Stupisce anche la realizzazione dei vestiti, quasi fotorealistici grazie ad un nuovo processo di texturizzazione e valorizzati da effetti grafici di alto livello come skin shaders di pregevole fattura ed illuminazione dinamica pressoché perfetta unita a degli ottimi self shadowing ed anti-aliasing, in precedenza assenti.
    Anche i fondali hanno ricevuto sensibili miglioramenti per quanto riguarda le textures e la quantità di dettagli, sebbene in alcuni di essi vi sia ancora qualche difetto da limare (ad esempio le textures del terreno del tempio esterno non sono all’altezza del resto del costrutto grafico), finalmente non sfigurano totalmente rispetto ai bellissimi personaggi. Considerando inoltre che il gioco è ancora in fase beta, c’è la possibilità di assistere a ulteriori miglioramenti per la versione definitiva.
    Altra peculiarità comparto tecnico è da ricercare nell’eccellente motore fisico, recentemente svelato, del gioco che ricrea con efferata naturalezza il movimento dei vestiti e dei capelli dei lottatori e delle lottatrici in contemporanea alle collisioni ed animazioni di gioco.
    In conclusione vanno segnalate anche le nuove esplosioni grafiche dei colpi che unite alla grande quantità di oggetti animati e di dettagli nei fondali riescono finalmente a farci dimenticare per larga parte l’orribile passato di sviluppo.

    Tekken DR 2.0 o Tekken 6 per davvero?
    Sembra che questa volta Namco abbia voluto dare un forte scossone alle radici della serie, proponendo numerose novità che già ora offrono molte speranze nonché preoccupazioni ai sostenitori del genere. Gli sviluppatori hanno deciso di allargare considerevolmente gli obbiettivi del titolo in questione, cercando di riportare un genere sempre più morente verso i fasti di un tempo anche su console dove i picchiaduro viaggiano sempre più verso un mercato di nicchia.
    Sfruttando l’insuccesso dello storico rivale, Virtua fighter 5, ed l’apprezzamento che il quinto episodio con le relative espansioni ha riscosso da critica e giocatori, Namco ha inserito all’interno del proprio brand un’enormità di caratteristiche che dovrebbero attrarre nuove leve mantenendo felici i propri vecchi adepti.
    Per questi motivi è stato potenziato considerevolmente l’editor dei vestiti, fornendo ai giocatori la possibilità di creare veri e propri costumi alternativi anziché limitare la scelta a meri accessori come accadeva in Tekken 5 o nel Dark Resurrection.
    E’ stata aggiunta anche la possibilità di sfruttare alcuni degli oggetti acquistabili come armi all’interno dei combattimenti rendendo decisamente più varia l’azione di gioco rispetto al passato.
    A stupire maggiormente, è stata l’enorme mole di cambiamenti nel sistema di gioco reso estremamente più veloce rispetto al quinto capitolo ma anche più duraturo grazie ad una life bar decisamente ingrandita ed all’evidente depotenziamento delle juggles, diventate più difficili da eseguire e meno dannose così come il gioco a terra e a muro.
    L’aggiunta di ulteriori varianti come stage multilivello ed il novello bound system, una proprietà speciale di alcune tecniche che scaraventano con forza inaudita l’avversario sul terreno mantenendolo in una posizione di totale vulnerabilità per qualche secondo, aumentando le possibilità di danno garantito, diversificano ulteriormente la formula classica della serie rispetto ai predecessori che non hanno mai potuto vantare di una simile complessità strutturale che, tuttavia, potrebbe rivelarsi fonte di nuove problematiche di giocabilità.

    Top secret
    Al momento non siamo ancora stati messi a conoscenza di tutte le modalità che saranno inserite nella versione PS3 anche se, tuttavia, è assicurata la presenza di quelle che hanno fatto la storia della serie (vs mode, team battle mode, practice mode, survival, time attack, etc..). E’ stata anche confermata la presenza di una corposa versus mode online che prenderà come spunto di partenza quanto visto in Tekken Dark Resurrection Online, con tutti gli aggiornamenti del caso. Sebbene non si conoscano altri dettagli riguardanti quest’aspetto, è auspicabili la presenza del Tekken Dojo, un sotto-gioco di ruolo già apparso in Tekken Dark per PSP in cui affronteremo svariati tornei, e del Tekken Force, una sorta di picchiaduro a scorrimento fino ad ora mai riuscito completamente, oltre che, si spera, dal ritorno di qualche minigioco (qualcuno ricorda il Tekken Ball?) ma fino ad ora non possiamo che lanciare mere supposizioni al riguardo.

    Conclusioni
    Finalmente inizia ad emergere ben più della sola punta dell’iceberg dall’oblio che fino ad ora ha accerchiato questo titolo. Tekken 6 sta per arrivare nelle sale giochi di tutto il mondo e sembra davvero in forma oltre che ricco di nuovi assi nella manica. Riuscirà a mantenere alta la gloria degli illustri predecessori e ad innovare la serie come nell’intenzione degli sviluppatori? Ormai manca davvero poco per scoprirlo…

    Credits Spaziogames
     
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